articolo di Sveva Di Palma
A Monsummano Terme, il vandalismo firmato da presunti attivisti no-vax si è fatto ancora una volta strada, segnando il centro cittadino con un messaggio che non lascia dubbi sulla sua intenzione intimidatoria. Questa volta, il bersaglio è la sindaca Simona De Caro, accusata esplicitamente sui muri del municipio di essere “complice da vax genocida”. Frasi come “Rosa da vax uccisa” riecheggiano teorie complottiste, accusando i vaccini di morti non comprovate.
Il raid vandalico e le polemiche
Il raid vandalico è avvenuto nella notte tra il 7 e l’8 novembre, quando la facciata dell’edificio e un veicolo della polizia municipale sono stati imbrattati con vernice rossa e simboli riconducibili al gruppo no-vax “ViVi”. Gli autori dell’atto, pur consapevoli della presenza di telecamere, hanno lasciato segni di un’aggressività crescente, richiamando anche precedenti episodi avvenuti in altre zone toscane, in particolare a Pescia.
La risposta della comunità politica non si è fatta attendere: figure di spicco come Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, e il consigliere regionale Marco Niccolai hanno condannato con forza l’atto, esprimendo solidarietà alla sindaca e sottolineando l’importanza di contrastare queste forme di estremismo che minano la convivenza civile e la fiducia nelle istituzioni.
Questo episodio, purtroppo non isolato, si inserisce in un clima di crescente tensione nel territorio toscano, dove il dissenso verso le campagne vaccinali sembra trovare espressione in atti che, anziché stimolare un dibattito costruttivo, puntano a diffondere paura e divisione. La questione non è soltanto un atto di vandalismo, ma un sintomo di un clima polarizzato che richiede un intervento deciso da parte delle istituzioni, anche per evitare che simili episodi possano in futuro degenerare ulteriormente.
Il raid vandalico è avvenuto nella notte tra il 7 e l’8 novembre, quando la facciata dell’edificio e un veicolo della polizia municipale sono stati imbrattati con vernice rossa e simboli riconducibili al gruppo no-vax “ViVi”. Gli autori dell’atto, pur consapevoli della presenza di telecamere, hanno lasciato segni di un’aggressività crescente, richiamando anche precedenti episodi avvenuti in altre zone toscane, in particolare a Pescia.
La risposta della comunità politica non si è fatta attendere: figure di spicco come Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, e il consigliere regionale Marco Niccolai hanno condannato con forza l’atto, esprimendo solidarietà alla sindaca e sottolineando l’importanza di contrastare queste forme di estremismo che minano la convivenza civile e la fiducia nelle istituzioni.
Questo episodio, purtroppo non isolato, si inserisce in un clima di crescente tensione nel territorio toscano, dove il dissenso verso le campagne vaccinali sembra trovare espressione in atti che, anziché stimolare un dibattito costruttivo, puntano a diffondere paura e divisione. La questione non è soltanto un atto di vandalismo, ma un sintomo di un clima polarizzato che richiede un intervento deciso da parte delle istituzioni, anche per evitare che simili episodi possano in futuro degenerare ulteriormente.
Tag: Cronaca, Toscana Last modified: Novembre 14, 2024