Scritto da 10:39 am Montecatini Terme, Eventi/Spettacolo, Top News

Montecatini, al Liceo Salutati progetto di Public History per dar voce alla memoria della Valdinievole

Montecatini Terme (sabato 7 giugno 2025) — In un’atmosfera densa di emozione, la sala consiliare del Comune ha accolto la presentazione finale di un progetto di Public History, curato dal dipartimento di Storia e filosofia del Liceo “Coluccio Salutati”.

di Matteo Della Bartola

L’iniziativa, coordinata dalla professoresse Benigni e Cosentino, ha visto protagonisti studenti e studentesse di diverse classi, coinvolti in due percorsi tematici distinti ma accomunati dall’impegno verso una storia viva, partecipata e restituita alla comunità.

Il primo, “Fascismo e Shoah in Valdinievole”, curato dalla classe 5A del Liceo delle Scienze umane: le studentesse e gli studenti,  seguiti dalla prof. Cosentino in collaborazione con il prof. Bruno Ialuna, si sono dedicati con attenzione e sensibilità alla ricerca di testimonianze locali legate alla persecuzione antiebraica, rintracciando memorie private e vicende talvolta sommerse, restituite con rispetto e rigore storiografico. Nelle loro indagini sono emersi frammenti di vita quotidiana e di dolore legati alla persecuzione degli ebrei nella Valdinievole: lettere, racconti, piccoli oggetti, nomi incisi nella memoria collettiva e restituiti con pudore e dignità. In alcune di queste storie, quando la brutalità degli eventi bellici pareva aver avuto l’ultima parola, i ragazzi hanno dato voce al kairós, al tempo benevolo, hanno restituito umanità a chi sembrava condannato all’oblio. Un testimone che sopravvive, una fotografia ritrovata, una parola detta al momento giusto da chi sceglie di  schierarsi a difesa del prossimo o a chi, semplicemente, sceglie di ricordare. In ognuna di queste narrazioni mostrate nei vari video si è cercato di dare dignità ai caduti, ai sommersi e ai salvati, a una madre, a un figlio, a un anziano contadino.  Così essi hanno cessato di essere “una delle tante vittime” tornando ad essere qualcuno.

Il secondo percorso, “I Balcani: dalla questione del confine orientale alle guerre degli anni ’90”, ha coinvolto le classi 5A, 5B e 5D del Liceo scientifico sotto la guida della professoressa Benigni in collaborazione con i professori Baldi, Desideri, Galli, Skowronsky. Un’indagine approfondita, sostenuta anche da una visita didattica di più giorni nei luoghi simbolo della complessa vicenda del confine giuliano-dalmata, che ha permesso agli studenti di elaborare un lavoro multimediale composito e articolato nel quale la macrostoria  del Novecento costituita da trattati, guerre, eccidi si intreccia con  la piccola storia delle comunità colpite da esodi, conflitti e tensioni identitarie, restituendo un quadro umano deflagrante che ci riporta ai conflitti del presente in cui emerge la fragilità dell’ordine umano quando si lascia sopraffare da nazionalismi esasperati, memorie storiche irrisolte e ambizioni geopolitiche.

L’intero progetto è stato curato dal dipartimento di Filosofia e Storia, testimonianza concreta del ruolo formativo della scuola come luogo di costruzione di coscienza civile e di educazione alla memoria storica. La lezione più dolorosa  sulla quale, insieme i ragazzi riuniti in un luogo-simbolo dello Stato a livello locale (sala consiliare del Comune), è che la pace non si costruisce solo con trattati e accordi, ma richiede un impegno costante nella riconciliazione e nell’educazione al rispetto delle diversità. Senza questi elementi, le ferite del passato rischiano di riaprirsi, alimentando nuovi cicli di violenza. La condivisione dei lavori di oggi è stata anticipata dalla partecipazione -c on una  piccola rappresentanza degli studenti del Liceo – alla settima conferenza nazionale dell’Associazione italiana di Public History (Aiph), tenutasi a Modena il 3 giugno e intitolata “Storie in cammino”. In tale prestigiosa sede, i lavori prodotti sono stati selezionati e presentati pubblicamente, a conferma della qualità e del valore dell’intero percorso.

“Non si può comprendere il presente senza fare i conti con il passato” – ha sottolineato la dirigente scolastica Scatizzi – “e solo coinvolgendo attivamente gli studenti nella ricerca storica si può sperare di formare cittadini consapevoli”.

Per una mattina, la sala consiliare è divenuta aula di storia e insieme luogo del cuore, dove la voce dei giovani ha ridato volto a chi lo aveva perduto e dignità a chi era stato relegato ai margini della narrazione ufficiale. Segno tangibile che la memoria, se coltivata con responsabilità, sa ancora parlare al presente.

Condividi la notizia:
Tag: , , , Last modified: Giugno 7, 2025
Close