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Servizi sociosanitari, alla biblioteca San Giorgio il punto sulla sostenibilità delle Rsa

Pistoia (sabato 10 maggio) — Il punto sui servizi alla persona e sullo stato dell’arte del comparto Rsa nella nostra regione è stato al centro del convegno «Managerialità nei servizi alla persona: analisi e prospettive del settore sociosanitario tra riforme, incognite e buone prassi residenziali e territoriali», svoltosi ieri a Pistoia. Promosso da Fondazione Filippo Turati e Ansdipp, l’associazione nazionale dei manager del sociale e del sociosanitario, l’evento è parte nel tour nazionale con il quale quest’ultima si propone, attraverso una serie di incontri organizzati sul territorio italiano, di promuovere la cultura dei servizi di cura, in particolare di quelli sociosanitari. Molti gli spunti emersi nel corso dell’iniziativa.

di Matteo Della Bartola

Sergio Sgubin, presidente nazionale Ansdipp, ha sottolineato: «A fronte dei cambiamenti demografici e sociali che stanno interessando la società italiana è sempre più indispensabile innovare profondamente le modalità di gestione dei servizi sociosanitari soprattutto attraverso tre azioni: individuare i bisogni del settore e sulla base di questi, fare, da parte dell’autorità pubblica, una puntuale programmazione degli interventi, realizzare una sinergia fra pubblico e privato, soprattutto sociale, mettendo in rete i fornitori dei servizi anche attraverso gli strumenti della co-programmazione e co-gestione, puntare sulla formazione degli operatori innalzando il livello delle competenze per inserire elementi di imprenditorialità e di etica manageriale nella gestione del settore». Maurizio De Scalzi, direttore generale della Fondazione Turati e referente Comitato dei gestori privati di Rsa toscane, ha ricordato i risultati di due indagini sulla sostenibilità del settore presentate nel mese di aprile, in occasione di un convegno su non autosufficienza e Rsa promosso dalla Regione in collaborazione con Anci. Entrambe le ricerche hanno mostrato lo stato di sofferenza economico-finanziaria delle strutture. «Emerge ciò che noi, come gestori privati e associazioni rappresentative, sosteniamo da tempo: i conti non tornano, le nostre richieste e segnalazioni sono fondate – ha affermato – eppure la Regione, anziché supportarci, sembra che si stia adoperando per bloccare la possibilità delle Rsa di agire sull’unica variabile sui ricavi da noi accessibile, dato che sempre la Regione non ritiene di poter incrementare la quota sanitaria. Ci risulta infatti che voglia impedirci di determinare la quota sociale, come invece la normativa attuale consentirebbe. Tale quota, che per la verità non sarebbe di sua competenza, è a carico del cittadino con compartecipazione dei Comuni. È sacrosanto non voler accrescere i costi a carico delle famiglie, ma non si possono ignorare le esigenze di un comparto che conta migliaia di dipendenti e offre servizi irrinunciabili, di cui ci sarà sempre più bisogno dato l’invecchiamento della popolazione. Capiamo che in momenti di mancanza di risorse sia necessario darsi delle priorità anche rispetto al bilancio regionale, ma dunque quali sono le priorità della Regione?».Marco Perosa, docente al Politecnico delle Marche, ha aggiunto: «Sono molte le difficoltà che le organizzazioni che operano nell’ambito sociosanitario si trovano ad affrontare quotidianamente. Una situazione dalla quale si può uscire attraverso una positiva convergenza tra privato sociale, pubblica amministrazione e profit. Una convergenza non solo utile ma ad oggi necessaria per realizzare un gioco di squadra con cui affrontare i problemi dei territori. In un’epoca caratterizzata da policrisi soltanto favorendo un percorso di progettazione partecipata, di condivisione di visione, di strategie e di metodo è possibile sperimentare soluzioni innovative in grado non solo di efficientare i costi di gestione e di funzionamento delle organizzazioni ma anche di migliorare la qualità dei servizi operando in un’ottica di incremento del benessere delle comunità e dei territori. Pubblica amministrazione e organizzazioni del terzo settore possono generare un cambiamento del paradigma di intervento ed operare secondo logiche di processo e di condivisione a medio lungo termine convergendo sul bisogno di mettere insieme risorse capitali, professionalità e competenze per costruire nuove linee strategiche di sviluppo».

Ospitato alla biblioteca San Giorgio e realizzato con la compartecipazione del Comune, il convegno, che è stato introdotto dai saluti del consigliere provinciale Francesco Branchetti, del vicesindaco e assessore alle politiche di inclusione sociale, nonché presidente della Società della Salute Pistoiese, Anna Maria Celesti, ha visto inoltre, oltre a quelli riportati in sintesi, gli interventi dell’avvocato Andrea Lopez sulla riforma della non autosufficienza, della referente Ansdipp per la Toscana Mariella Bulleri sull’importanza della formazione e di Maria Grazia Ventura, dell’esecutivo nazionale dell’associazione, che è intervenuta sull’invecchiamento attivo. Elior – IoSano e Netplaris – Ascom sono intervenuti rispettivamente su ristorazione e disfagia e sul rapporto tra servizi integrati e AI. Massimo Cencia, responsabile dei servizi generali della Fondazione e componente dell’esecutivo Ansdipp, ha curato le conclusioni, mentre il presidente della Turati, Giancarlo Magni, è stato presente in qualità di moderatore.

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Tag: , , , Last modified: Maggio 10, 2025
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