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Vicofaro, Matteucci: “Istituzioni assenti, le persone non sono pacchi da spostare”

Pistoia (lunedì 9 giugno 2025) — Mauro Matteucci, collaboratore del centro di accoglienza “don Lorenzo Milani” di Vicofaro, ha rilasciato il seguente comunicato.

di Matteo Della Bartola

“L’Ordinanza di sgombero, emessa in questi giorni dal sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi nei confronti del Centro di accoglienza di Vicofaro, è stata accolta con insulti nei confronti di don Massimo Biancalani da parte dei soliti leoni da tastiera, con arroganza e con esultanza dai giornali della destra e dall’ineffabile ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, più impegnato a respingere i migranti che a provvedere al disastro dei vari settori cui è preposto.

Credo invece debba essere sottoposta a una disamina seria e puntuale. Innanzi tutto una premessa: l’Ordinanza rispecchia pienamente il miserevole stato della politica in questo momento storico, peraltro uno dei più tragici dalla fine del secondo conflitto mondiale. Ormai alla politica come gestione della pòlis in quanto bene comune, si è sostituita un’arrogante propaganda elettorale che liscia il pelo all’opinione pubblica spingendola a una gravissima regressione culturale, etica e umana: siamo di fronte a un’emergenza strutturale di incalcolabile gravità.
Manca, come è mancata per oltre nove anni, ogni progettualità politica per affrontare la sfida epocale dell’emigrazione, che necessita di volontà politica, di strutture e di risorse oltre che di attenzione all’umano: tutto questo è mancato criminosamente e pervicacemente con una colpevole inadempienza delle istituzioni a qualsiasi livello.

Tutta l’Ordinanza ha un’impostazione securitaria con pretesti sanitari: ma dove sono finiti e a che cosa sono serviti i trentamila euro del progetto per il “monitoraggio” dei migranti accolti a Vicofaro? Solo a rimpinguare le casse delle associazioni aderenti? Eppure la vice-sindaca Anna Maria Celesti – presidente della Società della Salute, ma ben poco sollecita verso i fragili di Vicofaro … – ha sbandierato, in riunioni e non solo, l’importanza che l’Amministrazione attribuiva al progetto!
Si accenna alle assicurazioni della Diocesi riguardo al ricollocamento dei migranti, ma, perché, invece di strizzare l’occhio a complicità tra poteri,  non si è cercata una gestione condivisa, in primis con il parroco considerato invece esclusivamente un fattore di disturbo per la soluzione del “problema”. Quante volte il sindaco è venuto a Vicofaro per impostare, se non una condivisione, un dialogo e una collaborazione concreta? Forse era in tutt’altre faccende affaccendato, come ora per la rincorsa al governatorato della Toscana…
La ricerca di soluzioni per le inevitabili criticità logistiche e sanitarie del Centro di accoglienza, su cui è impostata tutta l’Ordinanza, è stata sempre a carico di don Massimo e della comunità e solo grazie anche alle generose donazioni di privati e di associazioni si è potuto affrontarla, così come sono stati forniti dai volontari i vari servizi per gli adempimenti burocratici, per le cure sanitarie, per l’insegnamento della lingua italiana, per il rifornimento di viveri e di vestiario: servizi, resi anche alla cittadinanza, mentre mai l’Amministrazione ha contribuito minimamente se non con sopralluoghi, ingiunzioni, multe ecc

La soluzione proposta con l’Ordinanza, anche in coerenza alla disumana strategia del governo – vedi trasferimenti nei CPR e nei lager in Albania – è il cosiddetto “rimpatrio volontario”, quando si sa che per il migrante rappresenta il fallimento umano e personale! Ma le persone dei migranti interessano a questa Amministrazione o sono soltanto dei “pacchi da spostare”? Si è di fatto applicata la tattica – non merita il nome di strategia – del lento strangolamento, cui molti hanno contribuito: l’indifferenza e il silenzio dei cosiddetti “progressisti”, le complicità del mondo cattolico, la chiusura dell’opinione pubblica al rinnovarsi della società grazie ai nuovi arrivati.

Come cristiano, come cittadino impegnato nell’accoglienza, rifiuto con fermezza questo sfregio di umanità e alla criminalizzazione di esseri umani, contrappongo le nobilissime parole di un uomo di Dio, coerente con il Vangelo, padre Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta: Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a una realtà abominevole: l’Italia chiude i porti e dispone i campi di sterminio in Libia e in Albania. Non possiamo né tacere, né restare indifferenti, né diventare complici di questa antiumanità, di questa lacerazione brutale della vita umana”.

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Tag: , , , Last modified: Giugno 9, 2025
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